In questo articolo sono stati raggruppati e presentati i più importanti e raccomandati indicatori di tipo ecologico utilizzati in Svizzera. La loro idoneità per gli inventari forestali è valutata sulla base delle esperienze raccolte durante l’Inventario Forestale Nazionale (IFN).
Impegni internazionali – strumenti nazionali
Con la firma della Convenzione mondiale sulla biodiversità, la "Dichiarazione dei principi delle foreste" (Summit mondiale di Rio del 1992) e la risoluzione di Helsinki per la protezione delle foreste europee (1993), anche la Svizzera si è impegnata nel seguire l'evoluzione della diversità biologica, quale elemento della gestione sostenibile delle foreste. A livello nazionale, la conservazione della biodiversità è, in aggiunta alla protezione contro i pericoli naturali, una delle priorità del Programma Forestale WAP della Svizzera (2004).
Quale conseguenza di queste evoluzioni in corso a livello di politiche ambientali anche l’Inventario Forestale Nazionale svizzero (IFN) si è trasformato passando dall’inventario quasi solo incentrato sulle risorse forestali del 1983 a un inventario forestale molto più ampio e completo. L’IFN è certamente divenuto uno degli strumenti più importanti che permettono un rendiconto non solo sullo stato della copertura forestale, ma anche per quanto riguarda la biodiversità della foresta.
Il dispositivo fondamentale per il controllo della biodiversità a livello nazionale è tuttavia il Biodiversitätsmonitoring (BDM), monitoraggio della biodiversità in Svizzera, che a partire dalla metà degli anni '90 è in corso di sviluppo grazie a un mandato dell’attuale Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Il set di rilevatori adottati con il BDM comprende complessivamente un totale di oltre 30 indicatori. Di questi, circa 20 indicatori specificano i fattori che influiscono sulla biodiversità e verificano l’efficacia dei provvedimenti adottati in favore della stessa. Tali indicatori sono basati su dati provenienti da programmi terzi, come ad esempio l’IFN. Al centro del sistema del BDM vi sono tuttavia i cosiddetti “indicatori sullo stato”, che nel tempo permettono di caratterizzare i cambiamenti della biodiversità, sulla base della presenza delle specie di piante vascolari, di uccelli nidificanti, delle farfalle, dei muschi e dei molluschi.
Rilevanza ecologica dei dati degli inventari forestali
Figura 2 - L’analisi dei danni da morsicatura osservati sui germogli delle specie legnose fornisce indicazioni sull’influsso esercitato dalla selvaggina sulle giovani piantine. Nell’ambito dei rilevamenti al bosco giovane eseguito durante l’IFN viene pure valutato se la rinnovazione presente è avvenuta in modo naturale oppure a seguito di piantagioni (tipo di rinnovazione). Foto: Simon Speich (WSL)
I dati provenienti dagli inventari forestali sono generalmente rilevanti a livello ambientale perché descrivono diverse componenti degli ecosistemi forestali, che possono influire sulla biodiversità. La rilevanza ambientale di questi dati è oggi misurabile in primo luogo grazie agli indicatori che permettono un monitoraggio della biodiversità. In Europa vi sono attualmente due sistemi di indicatori riconosciuti a livello internazionale. In primo luogo, l'Agenzia europea dell'ambiente EEA ha preparato un catalogo d’indicatori internazionali concernenti la biodiversità: di questi complessivi 655 indicatori, ben 78 indicatori sono associabili al bosco e della gestione forestale.
Per le questioni di politica forestale e quali componenti degli inventari forestali sia in Europa che in Svizzera vengono invece primariamente utilizzati gli indicatori di Helsinki (indicatori MCPFE). Gli indicatori in corsivo sono ben rappresentati nell’IFN svizzero o, rispettivamente, negli inventari forestali:
- Molteplicità delle specie arboree
- Tipo di rinnovazione
- Grado di naturalità delle specie
- Specie arboree introdotte
- Legno morto
- Risorse genetiche
- Modello di conformazione del paesaggio
- Specie forestali minacciate
- Boschi protetti
Tuttavia, il set di indicatori MCPFE presenta tuttavia una lacuna per quanto riguarda gli indicatori a valenza ecologica, indispensabili per valutare la qualità degli habitat forestali. Esperti degli inventari forestali nazionali adottati in Europa sono concordi sull’esistenza di questa carenza e quindi, accanto al rilevamento del legno morto, hanno identificato degli indicatori rilevanti a livello ambientale, come per esempio le strutture dei popolamenti forestali. Considerato che la maggior parte delle caratteristiche come l'età, la stratificazione e la densità dei soprassuoli oppure la distribuzione dei diametri vengono rilevati da decenni nell’ambito degli inventari forestali tradizionali, questi parametri, che fanno riferimento alle strutture dei boschi, rendono possibili delle preziose analisi sulle evoluzioni che hanno portato alle condizioni attuali degli habitat, tramite un approccio di tipo retrospettivo.
Indicatori idonei per gli inventari forestali
Un programma di monitoraggio a lungo termine come l’IFN deve essere costantemente aggiornato in base alla necessità di informazioni. Per quanto riguarda la biodiversità in bosco è stato pertanto eseguito uno studio bibliografico per rispondere agli interrogativi sugli indicatori che gli specialisti del settore ritengono più auspicabili più idonei da un lato, mentre dall’altro per valutare quali di essi sono realmente rilevati a livello nazionale e internazionale e utilizzati nelle pubblicazioni dei rapporti ufficiali (vedi capitolo Download: tabella 2 (articolo originale). La biodiversità, intesa come molteplicità di habitat, di specie e genetica; già per i costi elevati che essa comporta, nell'ambito del monitoraggio delle foreste di regola non viene rilevata direttamente. Questo richiede degli strumenti di tipo integrato come il BDM (Monitoraggio della Biodiversità). Per tale motivo gli esperti, per le attività di osservazione dei boschi, consigliano di rilevare quasi esclusivamente indicatori concernenti i fattori influenti ed i provvedimenti adottati. A nostro avviso circa il 40% di questi indicatori può essere determinato tramite campionamenti eseguiti in bosco e un ulteriore 50% nel quadro di inventari forestali combinati, come quelli che integrano l’INF con i dati di inchieste presso gli operatori locali, fotografie aeree o sistemi GIS.
Sulla base sia dello studio bibliografico citato, che delle esperienze pratiche acquisite durante l’IFN, oltre che di un’analisi statistica che combina i dati dell’IFN con quelli del BDM, negli inventari forestali tramite campionamento destinati a caratterizzare la biodiversità è consigliabile adottare i seguenti indicatori:
- Frequenza delle singole specie arboree e di quelle arbustive (in numero di alberi)
- Numero di specie arboree presenti (nello superiore del popolamento)
- Rapporto di latifoglie / conifere
- Proporzione di specie autoctone idonee alla stazione
- Proporzione della rinnovazione di origine naturale
- Densità del popolamento SDI / grado di chiusura delle chiome
- Percentuale di aree aperte situate all'interno dell’area forestale
- Grado di copertura della vegetazione presente al suolo
- Volume di legno morto ancora in piedi, a terra per classi di diametro
- Stadio di sviluppo / età del popolamento (proporzione di popolamenti vecchi)
- Distribuzione dei diametri a petto d’uomo (percentuale di alberi di grosse dimensioni)
- Percentuale dei margini boschivi di elevato pregio naturalistico
- Percentuale di foreste non utilizzate.
Traduzione: Fulvio Giudici, Camorino