Nelle aree urbane le foreste svolgono funzioni particolarmente importanti nel campo delle attività ricreative e del tempo libero. In alcune foreste periurbane l’utilizzo a scopi ricreativi è diventato talmente intenso al punto di compromettere le ulteriori funzioni svolte dalle foreste. Numerosi studi hanno dimostrato che l'uso ricreativo intensivo dei suoli forestali influisce gravemente sul loro grado di compattazione, compromettendo quindi lo sviluppo degli strati erboso, arbustivo e arboreo e, più in generale, la diversità specifica a livello di piante e invertebrati. Con l'aumento della compattazione, il volume dei pori presenti nel terreno diminuisce, riducendo la sua aerazione e la capacità di assorbimento di nutrienti e di acqua da parte degli alberi. Per la salvaguardia della biodiversità l’esistenza di aree boscate è di particolare importanza. Grazie alla loro grande estensione territoriale e alla loro diversità strutturale, i boschi costituiscono un habitat fondamentale per numerose specie animali e vegetali. Durante il 20° secolo le foreste in genere hanno peraltro assunto un ruolo importante quali habitat sostitutivi e zone rifugio per piante e animali, i cui loro habitat originali attualmente sono gestiti in modo assai intensivo o sono stati addirittura distrutti. Anche nelle aree urbane, le foreste svolgono un ruolo importante per la conservazione e la promozione della biodiversità.
Per risolvere i conflitti tra l'utilizzo ricreativo e le altre funzioni svolte dalle foreste i piani di gestione forestali propongono pertanto provvedimenti di svariato genere, che spaziano dalla canalizzazione e gestione mirata di gruppi di fruitori specifici (misura di tipo indiretto), alla delimitazione e recinzione di aree boschive fortemente sollecitate dalle attività ricreative (azione di tipo diretto). Contrariamente a quanto avviene con la gestione mirata dei visitatori, la cui efficacia in termini di successo potrà essere riesaminata dopo la loro attuazione, l’impatto dei provvedimenti di tipo diretto come le recinzioni, viene raramente verificato. Forse per il fatto che conoscenze sull’efficacia in termini di rigenerazione dei suoli sono scarsamente disponibili. La rigenerazione dei terreni nelle aree boschive intensamente sollecitate dalle operazioni di raccolta del legname, è per contro oggetto di ben maggiore attenzione da parte degli addetti ai lavori.
Misure di sostegno nelle azioni di rigenerazione dei suoli forestali
Fino ad oggi le conoscenze acquisite nel campo della rigenerazione dei suoli nelle aree boschive fortemente sollecitate dalle attività ricreative temporaneamente recintate allo scopo di evitare ulteriori danni, sono decisamente scarse. Nel presente studio, le cui osservazioni si sono estese su un arco di tempo di sette anni, l'efficacia dell’edificazione di recinzioni e di interventi atti a smuovere gli stati superiori del suolo in termini di sviluppo della vegetazione sono stati esaminati in un’area fortemente sollecitata delle attività di tipo ricreativo all’interno di una foresta situata ad Allschwil (Cantone di Basilea Campagna).
Al fine di risolvere i conflitti tra l’uso ricreativo e altre funzioni delle foreste, è stato messo a punto un progetto di recupero, che, tra l'altro, prevede che le superfici fortemente sollecitate dalle attività ricreative vengano temporaneamente recintate. Intervento che auspica consentire la rigenerazione naturale dei terreni forestali e della relativa vegetazione.
Lo scopo perseguito da questo studio era quello di valutare il successo di questo provvedimento, rispondendo alle seguenti domande:
- Le recinzioni delle aree boschive fortemente utilizzate nell’ambito di attività di tipo ricreativo permettono una rigenerazione dei terreni forestali e della vegetazione presente al suolo?
- Quanto dura il processo di rigenerazione dei suoli, affinché le loro proprietà, il loro grado di copertura e la diversità specifica delle specie vegetali presenti nello strato erbaceo raggiungono gli stessi valori rilevati nelle zone adiacenti indisturbate?
- Interventi di lavorazione del terreno (mirati a smuovere gli stati superiori del suolo) sono provvedimenti necessari per risanare in modo efficace i suoli compattati?
Le ricerche eseguite delle foreste di Allschwil
Fig. 2 - Configurazione dello studio sulla rigenerazione del suolo forestale e della vegetazione presente al suolo:
a) zona recintata con le dodici aree di studio
b) singola area di studio con tre aree di saggio selezionate in modo casuale (plots) - area campione casuale (plot) - fasce di margine - recinzione con / senza lavorazione del terreno
I boschi di Allschwil, situati a una quota di 300-380 m sul livello del mare, costituiscono la più importante area ricreativa dell’agglomerato urbano di Basilea e sono visitati annualmente da circa mezzo milione di persone. Sull’incirca il 10% della superficie boschiva, il calpestio intenso e le sollecitazioni di questa massa di persone in cerca di svago compromette i processi di ringiovanimento naturale delle foreste.
In una zona boschiva recintata (l’area per pic-nic e parco giochi "Upper Langholz") su sei superfici ognuna nelle due varianti con e senza interventi di alleggerimento del suolo, sono state esaminate le diverse caratteristiche del suolo e le condizioni di sviluppo della vegetazione al suolo. Questi studi sono stati eseguiti un anno prima di allestire la recinzione e i lavori di areazione del suolo e durante i sette anni successivi.
Parallelamente, le stesse indagini sono state eseguite in una zona boschiva non sollecitata e in una ulteriore zona fortemente sollecitata dalle attività connesse con il tempo libero (ulteriori dettagli sulle aree di studio, sui metodi adottati e sui risultati acquisiti si trovano nell’articolo originalein lingua tedesca). Tutte e tre le aree di studio sono simili dal punto di vista delle tipologie dei suoli e delle fitocenosi presenti e si trovano peraltro ad una distanza tra di loro compresa tra i 220 e i 340 m circa.
Rilevamento delle proprietà del suolo e della vegetazione presente
La compattazione dello strato superiore del terreno è stato esaminato su aree di 1 m2 misurando le resistenze alla penetrazione. Inoltre si sono analizzate la composizione chimica e fisica degli strati superiori del terreno. Nel contempo si sono rilevati il grado di umidità e il valore del pH del terreno, oltre che il contenuto totale di azoto e la quantità di materiale organico presente, tramite analisi della composizione delle ceneri.
Il numero di specie vegetali e quello degli individui per ogni specie rilevati sulle aree campione sono stati registrati a scadenza annuale. Inoltre, si è stimato il grado di copertura totale della vegetazione al suolo in ciascuna delle aree campione con il metodo Domin-Skala (ndt: basato sull’analisi della copertura e l’abbondanza di ogni specie vegetale).
Le caratteristiche del suolo e della vegetazione sono state rilevate in tutte e tre le aree per la prima volta nel 1997, un anno prima dell'inizio dell'esperimento di rigenerazione. La recinzione è stata costruita nel 1998. Allo stesso tempo, si è proceduto alla lavorazione ed alleggerimento dello strato superiore del suolo nella metà dei siti di studio. Le aree di controllo non sono state recintate.
Dal 1998 fino al 2004 è stato rilevato lo stato della vegetazione al suolo in tutte tre aree di studio durante il mese di maggio e verso la metà di agosto. Le caratteristiche del suolo all’interno dei plots di 1 m2 sono state rilevate lo stesso giorno, tra la fine di settembre e i primi di ottobre in tutte le aree.
Le recinzioni permettono ai suoli di rigenerarsi?
Fig. 3 - Proprietà fisiche e chimiche del suolo nelle aree di saggio con e senza lavorazione del terreno e aree testimone di controllo non sollecitate e sollecitate. I dati sono stati raccolti prima dell'inizio della prova di rigenerazione e durante i sette anni successivi.
Fig. 4 - Visualizzazione dettagliata della vegetazione al suolo nelle aree fortemente sollecitate dalle attività connesse con il tempo libero (calpestio) prima dell'inizio dell'esperimento sulla rigenerazione (a sinistra) e in una area di studio senza lavorazione del terreno, sette anni dopo la rigenerazione (a destra). Foto: H.-P. Rusterholz
Rigenerazione del suolo
Un anno prima degli interventi di risanamento, i suoli forestali fortemente calpestati dalle intense attività ricreative, erano più fortemente compattati, più umidi, più poveri di basi e più ricchi di nutrienti rispetto ai suoli testimoni rilevati nelle aree di controllo non sollecitate.
I valori di resistenza alla penetrazione e del contenuto totale di azoto nello stato superiore del terreno sono progressivamente diminuiti nelle aree sperimentali senza lavorazione del terreno con l’avanzare della durata dei tempi di rigenerazione, raggiungendo, dopo sette anni, gli stessi valori rilevati nelle aree di controllo non sollecitate. Nelle zone sottoposte a interventi di lavorazione del terreno, gli stessi valori presenti nelle aree di controllo non calpestate sono stati raggiunti già dopo soli cinque anni, evidenziando comunque che i valori di resistenza alla penetrazione erano inizialmente inferiori, rispetto a quelli delle aree di controllo, a causa degli interventi di alleggerimento dello strato superiore del suolo.
Le altre proprietà del suolo esaminate sono evolute nel tempo in maniera analoga alla resistenza alla penetrazione e al contenuto totale di azoto presente nel suolo. Il grado di umidità del terreno ed il tenore di materiale organico totale rilevato nelle aree di prova senza lavorazione del suolo hanno raggiunto i medesimi valori rilevati nelle aree di controllo prive di calpestio dopo un tempo di rigenerazione di cinque anni. Nelle superfici sottoposte a lavorazione sono stati misurati valori analoghi a quelli delle aree di controllo non sollecitate, già dopo tre anni.
Il pH del terreno nelle aree con e senza lavorazione del terreno, dopo quattro anni ha raggiunto gli stessi valori rilevati nello strato superiore dei suoli delle aree testimone non sottoposte a calpestio. Contrariamente a ciò, in nessuna delle aree di studio che hanno continuamente ed ulteriormente subìto gli effetti del calpestio provocati dalle attività di svago si sono rilevati valori delle caratteristiche del suolo rilevate e segnali che indicassero l’esistenza di processi di rigenerazione.
Rigenerazione della vegetazione al suolo
Un anno prima dell'inizio dell'avvio dell’esperimento di rigenerazione, solo il 5% delle aree fortemente sollecitate era ricoperto di vegetazione, mentre il grado di copertura vegetale nelle zone boschive di controllo non compattate era del 60%. La diversità a livello di vegetazione negli appezzamenti di 1 m2 nelle aree calpestate era notevolmente ridotto, con sole 2 o 3 specie rilevate, rispetto alle 10 - 12 specie che sono state reperite nelle aree di controllo non sollecitate.
Il grado di copertura ed il numero di specie vegetali è aumentato progressivamente durante il periodo di rigenerazione, sia nei plot “con” che in quelli “senza” lavorazione del terreno. Dopo sei anni , le aree campione esaminate presentavano lo stesso grado di copertura e la stessa diversità specifica, rispetto a quelli rilevati nelle aree di controllo prive di calpestio.
Prima dell’inizio delle ricerche sulla rigenerazione dei suoli nelle foreste fortemente disturbate tra la vegetazione al suolo dominavano specie erbacee resistenti al calpestio e alle sollecitazioni meccaniche come il Cerastium fontanum (Peverina dei prati), il Polygonum aviculare (Corregiola), la Poa annua (Fienarola annuale) e il Plantago major (Piantaggine maggiore). Con l’avanzare del processo di rigenerazione, la frequenza di queste specie è costantemente diminuita.
Dopo quattro anni, queste specie resistenti al calpestio sono state sostituite da specie che meglio si adattano alle condizioni di suolo ricco di nutrienti. Queste includono ad esempio la Urtica dioica (Ortica maggiore), la Veronica urticifolia (Veronica delle faggete) e la Circea lutetiana (Erba maga comune).
Dopo sette anni la vegetazione al suolo nelle parcelle recintate era nuovamente costituita da specie tipiche della faggeta come l’Anemone nemorosa (l'anemone dei boschi), il Ranunculus ficaria (Ranunculo favagello) e la Glechoma hederacea (Edera terrestre).
Attualmente, la composizione delle specie vegetali presente sia nelle aree sottoposte alla lavorazione del suolo, che in quelle senza lavorazione sono state reperite le medesime specie che nelle aree di controllo, non sollecitate dal calpestio. Contrariamente a ciò, nelle aree boschive di confronto, tuttora sollecitate dal calpestio del suolo, il grado di copertura della vegetazione al suolo, la diversità specifica e la composizione delle specie hanno subito dei cambiamenti.
Rigenerare i suoli recintandoli - funziona!
La ricerca ha dimostrato che i suoli e la vegetazione al suolo che in passato erano stati fortemente sollecitati dal calpestio provocato dalle attività connesse con il tempo libero, possono essere completamente rigenerati in sette anni fino a una profondità di 10 cm per mezzo di una loro recinzione. La lavorazione del terreno con alleggerimento del suolo ha accelerato i processi di rigenerazione di diverse proprietà del suolo, ma non ha avuto effetti a lungo termine sulla rigenerazione della vegetazione presente al suolo.
Tuttavia, si deve considerare che la diversa conformazione degli strati superiori del terreno ha un'influenza determinante sulla loto capacità di rigenerarsi.
Per quanto riguarda la vegetazione presente al suolo, altri studi scientifici mostrano in parte una tendenza simile, mentre in altri casi i tempi di recupero risultano essere anche considerevolmente superiori, con processi la cui rapidità dipende anche dalla tipologia di bosco presente.
Suggerimenti per la gestione delle foreste periurbane
Le foreste che si trovano attorno alle città sono facilmente e rapidamente accessibili per buona parte della popolazione, rappresentando pertanto dei comprensori di svago intensamente frequentati. In parte, questa fruizione intensiva comporta dei conflitti di utilizzazione rispetto alle altre funzioni svolte dalle foreste.
Un contributo alla soluzione di questo conflitto, può essere dato dall’elaborazione di un Piano di sviluppo forestale che contiene indicazioni sulla riprogettazione del sistema viario e sul posizionamento delle aree per picnic. Inoltre, in questo ambito, possono essere previste delle recinzioni temporanee delle aree che hanno subito un forte impatto dovuto alle attività ricreative, come dimostrato nell'esempio dei comprensori forestali di Allschwil. Nel giro di pochi anni con provvedimenti simili è possibile rigenerare in modo naturale sia i suoli boschivi, che la vegetazione del sottobosco.
Traduzione: Fulvio Giudici, Sant Antonino
Questo contributo è stato realizzato in collaborazione con la Rivista forestale Svizzera (SZF).