Aproceros leucopoda è una specie di vespa descritta per la prima volta in Giappone, ma conosciuta anche in Cina. In Europa è stata rinvenuta per la prima volta nel 2003 in Polonia e in Ungheria, su diverse specie di olmi (Ulmus spp.). Nel frattempo, in tutto il continente Europeo sono stati censiti anche altri focolai di infezione. Le sue larve possono causare la completa defogliazione di alberi di olmo, indipendentemente dalla loro età o dalla stazione. E’ lecito supporre che questo insetto invasivo si espanderà ulteriormente in Europa, mettendo quindi ulteriormente sotto pressione gli olmi, già fortemente decimati dalla grafiosi dell’olmo, una malattia fungina piuttosto aggressiva.
Aspetto
La femmina adulta di questa vesta è lunga da 6 a 10 mm, possiede antenne suddivise in tre segmenti ed è di colore variabile tra il marrone e il nero, con ali traslucide marroni e zampe più chiare. Non sono conosciuti esemplari maschi di questa specie.
Le uova, di dimensioni inferiori a 1 mm, sono di colore verde chiaro e vengono deposte dalle femmine individualmente, lungo il margine fogliare.
Le larve sono anch’esse di colore verde chiaro, con una striscia laterale scura sulla testa e una macchia a forma di T sulla seconda e sulla terza coppia di zampe. Esse si sviluppano attraversando sei stadi larvali, crescendo da 4 a 10 mm durante un periodo che dura due o tre settimane. Durante l'ultimo stadio larvale esse si impupano all’interno di un bozzolo estivo lungo 8 mm, molto intrecciato e libero di muoversi, anche se fissato alla pagina inferiore delle foglie. Solamente il bozzolo delle crisalidi che si avviano allo svernamento possiede pareti più spesse ed è più compatto. Esso si trova sulle foglie cadute a terra oppure nella lettiera.
Biologia e immagine dei danni
Fig. 7 – Un bozzolo, attaccato a una foglia di Olmo montano, con la sua tipica tessitura reticolare prodotto dalla generazione estiva dell'argide dell’olmo con una vespa completamente sviluppata. Particolarmente riconoscibili sono la colorazione scura dell’insetto, così come pure le sue zampe chiare, caratteristica che è all’origine del suo attributo scientifico del nome latino di leucopoda = "dalle estremità bianche". Foto: Doris Hölling (WSL)
La specie sembra in grado di riprodursi in modo esclusivamente asessuato. Finora non è stato osservato nessun esemplare maschio. Le femmine depositano fino a 50 uova singolarmente, lungo il margine fogliare. Dopo poco meno di una settimana le larve fuoriescono.
All'inizio è riconoscibile la tipica rosura a forma di zig-zag (n.d.t.: caratteristica che si ritrova nel suo nome vernacolare in lingua tedesca “Zickzack Ulmenblattwespe” e inglese “zigzag elm sawfly”) causata da giovani larve. Si tratta di un danno visibile sulle foglie nelle parti situate tra le nervature laterali, provocato dall’attività di rosura che si espande dal margine fogliare verso la nervatura centrale. Le larve più sviluppate divorano l'intera foglia ad eccezione della nervatura centrale, distruggendo così la caratteristica immagine a zig-zag lasciata dalle larve durante le precedenti fasi di sviluppo. Le larve possono causare una forte defogliazione delle chiome, con un’intensità che può spingersi fino alla defogliazione totale dell’albero. Durante un periodo di due o tre settimane l’argide dell’olmo passa attraverso sei stadi larvali. Il bozzolo nel quale le larve si impupano, ha un aspetto reticolare e viene fissato alla pagina inferiore delle foglie. Solamente il bozzolo destinato allo svernamento possiede pareti più spesse ed è più compatto. Esso trascorre la stagione invernale attaccato alle foglie cadute al suolo o nella lettiera.
L'intero ciclo dall'oviposizione alla nascita della nuova generazione di femmine dura un solo mese. Prove eseguite sia in campo che in laboratorio, hanno dimostrato che l'argide dell’olmo può produrre fino a quattro generazioni all'anno. Gli adulti volano da aprile a settembre.
Piante ospiti
Possono essere attaccate tutte le specie di olmo, anche le varietà coltivate. In Europa l’olmo montano e l’olmo campestre sono apparentemente maggiormente aggrediti rispetto all’olmo ciliato, specie meno danneggiata. Pure gli olmi che sono stati selezionati e coltivati per la loro resistenza alla grafiosi dell'olmo vengono attaccati da Aproceros leucopoda.
Fig. 8 – Albero di Olmo montano che presenta una chiara defogliazione provocata dall’Argide. Foto: Doris Hölling (WSL)
Possibile origine dell’infestazione
L’argide dell’olmo è un insetto che originariamente proviene dall'Asia orientale e che è probabilmente stato accidentalmente trasportato in Europa assieme a prodotti importati di natura vegetale. La sua diffusione non è probabilmente avvenuta unicamente per mezzo di giovani alberelli infestati, ma anche tramite parti vegetali infette, come rami, foglie o terreno, che costituiscono una fonte di pericolo potenziale.
In Europa non è stato possibile individuare nessun focolaio iniziale di infestazione e neppure uno specifico percorso di propagazione. In un periodo relativamente breve, la specie è stata rinvenuta puntualmente in aree piuttosto distanti tra di loro. La diffusione naturale della specie avviene principalmente tra maggio e settembre, espansione facilitata dall'eccellente attitudine al volo di questi insetti. Inoltre, probabilmente, gli esemplari adulti di argide dell’olmo si propagano passivamente anche tramite la rete viaria, poiché gli argidi sono stati spesso osservati anche lungo le strade. Tuttavia, queste osservazioni possono anche essere dovute al fatto che alberi di olmo sono stati spesso piantati in modo allineato lungo i bordi delle strade. Inoltre si presume che una diffusione passiva avvenga anche grazie al vento.
Potenziale di danno e provvedimenti
Le larve di questa specie invasiva si nutrono delle foglie degli olmi e, grazie alla persistenza dell’attività divoratrice, possono causare una grave defogliazione degli alberi, che può arrivare anche al 75 fino al 100%. Anche i germogli sostitutivi appena emessi possono venire nuovamente intaccati, con un danno che di solito conduce alla moria dei germogli e dei rami interessati. Un danno che si ripete per più anni indebolisce la vitalità dell'albero, rendendolo pertanto più suscettibile all’attacco di parassiti secondari. La morte di interi alberi a causa di questo insetto non è tuttavia ancora stata osservata. Danni causati dall’argide dell’olmo sono stati osservati sia in foreste, così come in aree residenziali, all’interno di giardini e lungo le strade dove gli olmi sono piantati come alberi ornamentali o da viale.
Contromisure di lotta possono essere adottate solo in misura limitata. All’interno di giardini, parchi e altre zono adibite a verde pubblico, in autunno le foglie cadute al suolo con i bozzoli invernali ancora attaccati possono essere rastrellate e distrutte.
A causa dello sviluppo di tipo asessuato, la specie è in grado di riprodursi rapidamente, grazie a successione di generazioni, che possono anche essere quattro in un anno. Un uso di antiparassitari non è indicato. Prove in tale senso eseguite in vari Paesi non hanno avuto il successo auspicato. Inoltre, la specie invasiva è dotata di un'eccellente attitudine al volo, capacità che certamente favorisce anch’essa la sua diffusione. E’ stato comprovato che la velocità di diffusione naturale varia tra i 50 e i 90 km per anno. Inoltre, l’insetto può essere anche trasportato dall’uomo su lunghe distanze.
L'utilizzo di parassitoidi specifici che possiedono un limitato spettro di specie ospiti, potrebbe avere successo. Tuttavia, le ricerche in questo ambito sono finora solo alle prime fasi.
Boschi composti da olmi mescolati a gruppi con altre specie forestali risultano essere molto meno esposti all’azione di organismi dannosi, rispetto alle aree rimboscate più estese. Inoltre, in boschi misti simili, le pullulazioni possono verificarsi con intensità e impatto decisamente inferiori. A causa della Grafiosi dell'olmo, occorre comunque prestare attenzione a piantare alberelli di olmo solo in gruppetti,quale specie arborea mescolata ad altre specie. Questo approccio prudente contribuisce anch’esso a contenere la diffusione dell’argide dell’olmo. Per entrambi i parassiti, è peraltro consigliabile evitare di eseguire piantumazioni allineate, come avviene ai margini delle foreste o lungo i viali, con impianti che rischiano di favorire la diffusione del patogeno.
Possibilità di confondere l’argide con altre specie
Quando si osservano la rosura delle foglie di olmo che presenta la caratteristica forma a zig-zag, oppure la presenza di bozzoli attaccati alle foglie della medesima specie arborea, è praticamente impossibile sbagliare la determinazione della specie di insetto responsabile. Danni da rosura sulle foglie dell’olmo meno specifici e caratteristici possono comunque essere causati anche da altre specie di lepidotteri, appartenenti ad esempio alla famiglia dei geometridae.
Presenza dell’argide in Europa
Questa specie di insetto invasivo è stata scoperta per la prima volta in Europa nel 2003. Le prime osservazioni sono state fatte in Ungheria e in Polonia. Nel frattempo, l’argide dell’olmo si è diffuso in ben 18 Paesi europei (vedi l’elenco di allarme aggiornato, redatto dall’organizzazione EPPO). Dopo una fase di insediamento avvenuta in Paesi dell’Europa orientale (Ungheria, Romania, Polonia), nel 2009 sono stati osservati i primi esemplari anche in Austria e in Italia e successivamente, nel 2011, in Germania. In seguito il contagio si è esteso pure ad altri Paesi europei.
Qui di seguito la cronologia delle infestazioni rilevate in Europa dall’EPPO (Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante) e le specifiche singole notifiche delle prime segnalazioni avvenute nei rispettivi Paesi:
2003
- Ungaria (Nord): Bàcs-Kiskun, Békés, Budapest, Csongràd, Heves, Nògràd
- Polonia (Sud) Sandomierz e Sandomierz (Regione Centro-Orientale del Paese), Varsavia Powiats
2005
- Romania (Est) und 2006 Banat (West)
2006
- Moldawia (parte Ovest)
- Ukraina (Est): Luhans’ka e 2009 Kharkiv oblasts
2007
- Slovacchia (Est) e 2009 (Ovest)
2009
- Austria (Nord-Est): Vienna e Austria inferiore
- Serbia
- Italia (Nord-Est): Piemont und Friuli-Venezia_Giuilia-Region e nel luglio 2013 Grigno e Ospedaletto (Provincia di Trento, lungo il fiume Brenta, Regione Veneto) con una defogliazione del 70-80%.
2011
- Germania ( Parte Sud e Nord-Est ): tra l'estate e fino a novembre l’argide è stato segnalato in boschi della Baviera su alberi di olmo campestre (Ulmus minor) e dalla Sassonia e, dal 2013, in due località del Brandeburgo, con alberi danneggiati situati lungo un viale alberato.
- Croatzia: larve, gallerie scavate da larve, bozzoli e esemplari adulti
- Slowenia (Ovest): alla fine di settembre sono stati scoperti esemplari della specie invasiva a Rožna Dolina, nei pressi della città di Nova Gorica. Ai primi di ottobre la tipica rosura delle foglie è stata segnalata anche nell’Arboreto di Volčji Potok e nel Giardino Botanico di Lubiana (regione della Slovenia centrale). Sono stati colpiti soprattutto esemplari di olmo campestre (Ulmus minor), oltre che alcuni olmi montani (Ulmus glabra).
2013
- Paesi Bassi: sono stati trovate femmine e bozzoli vuoti e, nel settembre del 2015, di nuovo esemplari di femmine.
- Belgio (Nord): in luglio/agosto a Bruxelles su alberi di olmo campestre (Ulmus minor) sono stati scoperti insetti adulti, ma nessuna larva o bozzolo, mentre tra giugno e settembre del 2014 sono state riportate osservazioni fatte nella regione Centrale del Belgio.
- Republica Cerca (Nord): nel mese di agosto nella Regione di Hradec Kralove (nei pressi della cittadina di Königgrätz) si sono scoperte tracce di rosure, esemplari adulti, larve e bozzoli su 13 alberi forestali di olmo campestre (Ulmus minor) e di olmo montano (U. glabra). Da settembre, il parassita è stato osservato anche in altre regioni.
2015
- Lettonia
- Bulgaria (Ovest): nel mese di giugno su piante di olmo campestre (Ulmus minor) sono state trovate femmine, bozzoli, larve e foglie con le tipiche rosure a zig-zag in 5 località dei Balcani occidentali, reperti che presentavano tutti intensità di rosura piuttosto basse, corrispondenti all'1-2% dell’intera massa dei foglie.
2017
- Svizzera (Nord): oltre alle osservazioni del Canton Zurigo oggetto del presente articolo, nel mese di agosto su 3 olmi montani cresciuti lungo un ruscello nei pressi di una strada è stata scoperta un’infestazione con presenza di larve, bozzoli vuoti e insetti adulti. In parte era chiaramente visibile anche una defogliazione totale degli alberi colpiti.
- Estonia (Nord-Est): nella regione di Ida-Viru sono stati trovati alberi di olmo montano danneggiati. Su di essi sono stati scoperti bozzoli e larve.
Diffusione in Svizzera
Dopo la prima comparsa di questa specie in Svizzera nel 2017, l'infestazione all'aperto è rimasta limitata a questi olmi di montagna. Solo nel 2022 è stata segnalata un'altra infestazione, sempre dal cantone di Zurigo. Tutte le altre segnalazioni alla Protezione del bosco svizzero non sono ancora state confermate.
Traduzione: Fulvio Giudici, Sant’Antonino