Nel 1601, il botanico e arboricoltore Jean Robin introdusse in Francia un albero nordamericano che da allora porta il suo nome: la robinia (Robinia pseudoacacia). Questa essenza forestale era allora assai apprezzata per le sue qualità ornamentali. La robinia è stata in seguito piantata anche in progetti di riforestazione o di stabilizzazione dei pendii. Recentemente, un gran numero di insetti fitofagi ad essa associati sono apparsi in Europa, come ad esempio il minatore della robinia (Parectopa robiniella) o la gracillarie della robinia (Phyllonorycter robiniella).
Contrariamente a queste due specie di lepidotteri, la presenza della cecidomia galligena della robinia (Obolodiplosis robiniae) è segnalata in Europa fin dal 2003. Durante l'estate del 2007, un ricercatore dell'Istituto federale di ricerca WSL ha osservato per la prima volta questo insetto in Svizzera.
Un insetto ampiamente diffuso in Svizzera, ma presente in pochi esemplari
Queste osservazioni - in particolare gli ispessimento fogliari contenenti le larve vive - concernono il Nord delle Alpi (Emmen LU e Birmensdorf ZH), il Sud delle Alpi (Agarone TI) e la valle del Rodano (Susten VS), osservazione che suggerisce che l'insetto è già presente nella maggior parte delle regioni della Svizzera. In ogni caso, le galle erano presenti su singole foglie, fatto che suggerisce che l'entità delle popolazioni di insetti rimangono a livelli bassi.
Alcune galle trovate nel 2007 contenevano pure delle pupe dell'imenottero Platygaster robiniae, un parassitoide associato alla cecidomia che è stato descritto solo in tempi recenti. In genere ci vuole del tempo per permettere anche ai nemici naturali indigeni di adattarsi alla presenza del nuovo ospite introdotto, o per permettere ai suoi parassiti provenienti dalla regione d'origine di insediarsi anch'essi dopo il loro ospite. Di solito è in questo periodo che si verificano le epidemie, causando problemi di ordine fitosanitario.
Questo schema non sembra tuttavia applicabile al caso della cecidomia galligena della robinia. Gli esperti non sanno comunque se il parassita è stato introdotto dal Nord America contemporaneamente alla specie ospite stessa, oppure se, in realtà, si tratta di una specie europea non ancora descritta e che si è rapidamente adattata al nuovo ospite.
Traduzione: Fulvio Giudici (Sant'Antonino)