Nel corso degli ultimi 15 anni, il cervo nobile si è fortemente diffuso sull'Altopiano svizzero, raggiungendo in breve tempo una densità di popolazione considerevole ed affermandosi quale animale cacciabile stanziale. Dall'estate 2017, si è potuto costatare che i cervi presenti nella catena montuosa dell'Albis (Cantone di Zurigo) staccano massicciamente la corteccia degli alberi di tasso (Taxus baccata). Tali danni agli alberi di tasso (vedi Fig. 1 e 2) erano già stati osservati diversi anni prima nell'Oberland zurighese, dove la popolazione di cervi si era espansa già da lungo tempo.
Il tasso - una specie arborea rara con molteplici caratteristiche interessanti
Questo danno da scortecciatura è considerato particolarmente grave poiché i tassi sono considerati una specie arborea rara in Europa. Uno dei più grandi comprensori naturali con presenza del tasso in Europa si trova in Svizzera, sulla catena montuosa dell'Albis. I danni hanno un effetto negativo e compromettono la sopravvivenza del tasso, già insufficiente anche in termini di rinnovazione naturale a causa dei danni da brucatura provocati dalla selvaggina ungulata.
La scortecciatura massiccia compromette la crescita degli alberi e ne danneggia il legno. Il legno di tasso è infatti considerato una rarità ed ha pertanto un valore economico considerevole. Grazie alle sue eccellenti proprietà meccaniche ed estetiche, viene utilizzato per oggetti artigianali, per costruire archi e frecce pregiati per la disciplina sportiva del tiro con l’arco o per paleria resistente alla putrefazione. Tuttavia, il legno di tasso è difficile da reperire in commercio, motivo per il quale non esiste un prezzo di mercato accreditato. Per procurarsi questo legno si pagano pertanto prezzi da amatori e intenditori.
Il tasso è una specie che arricchisce i popolamenti boschivi quale specie arborea semi-sciafila, che occupa gli strati medio e inferiore degli aggregati forestali. I tassi, con le loro proprietà specifiche, sono specie arboree perfettamente idonee per le foreste di protezione. Il tasso è un sempreverde che resiste senza difficoltà alla caduta di massi, emette polloni ed è assai resistente alle tempeste. Questa specie arborea è in grado di stabilizzare i versanti ed è pertanto una specie imprescindibile per i boschi a vocazione protettiva.
Enormi sforzi - spesso infruttuosi
Molti proprietari forestali, specialmente quelli privati, riconoscono i molteplici pregi idealistici, ecologici, culturali e materiali dei loro alberi di tasso. Queste caratteristiche sono parte integrante dei benefici che possiedono in qualità di proprietari dei boschi. Essi sanno quanto sia difficile e oneroso fare crescere e conservare gli alberi di tasso in coabitazione con le popolazioni di selvaggina ungulata attualmente presenti. Essi si assumono – spesso anche per decenni - costi elevati per i lavori di piantagione e per le opere di protezione contro i danni da brucatura e da scortecciatura provocati dagli ungulati, che devono essere sufficientemente alte e stabili anche nei terreni più impervi e ripidi. Inoltre, durante i prolungati periodi d’insediamento e di crescita dei tassi, i rischi non sono certo da trascurare. Infatti non tutti gli alberi di tasso nei quali si è investito riescono a sopravvivere.
Per tutte queste ragioni, i proprietari di queste foreste non sono disposti ad accettare e a sopportare i consistenti danni che gli ungulati provocano ai loro alberi di tasso, sopportando i relativi costi senza un adeguato indennizzo. In questo contesto viene quindi posto il problema di quantificare il relativo valore del legno e degli indennizzi per risarcire i danni.
Come si possono determinare i costi?
Fino ad oggi i proprietari delle foreste, gli esperti forestali e gli altri decisori coinvolti non disponevano di nessuna base tecnica fondata e sicura per poter:
- quantificare il volume del legname e il valore del legno degli alberi di tasso - sia esso misurato in piedi, che a terra; oltre che
- per stimare in termini monetari l’entità dei danni causati dal cervo nobile
Nel loro articolo, gli autori presentano degli approcci metodologici per stimare i danni causati dai cervi agli alberi di tasso. In questo modo essi cercano di offrire indicazioni concrete su come determinare il valore del legname degli alberi di tasso. Inoltre essi propongono una tariffa per il calcolo del volume dei fusti e del valore economico del legname, fornendo delle linee guida su come calcolare il valore in termini monetari dei danni causati dai cervi agli alberi di tasso, poiché il valore di un albero di tasso vivo comprende molto di più rispetto al semplice valore materiale del suo legno. Con l'aiuto di fondamenti decisionali supportati da basi scientifiche viene mostrato il procedimento per la valutazione i danni sui singoli alberi, in modo didattico e con esempi concreti.
Tariffa per quantificare il volume e il valore del legname per il tasso
Allo scopo di determinare il valore di un albero in piedi, è stato necessario esaminare un numero sufficiente di alberi coetanei all’interno dei popolamenti boschivi, per poi misurarne le dimensioni confrontandone il volume dopo l'abbattimento secondo le pratiche forestali correntemente adottate. Questi dati sono stati rilevati nei comprensori boschivi della catena dell'Albis durante gli inverni 2018/2019 e 2019/2020 analizzando un certo numero di alberi di tasso sani utilizzati nell’ambito di importanti tagli eseguiti, durante i quali il legname è stato esboscato tramite gru a cavo.
Per il rilevamento di alberi in piedi sono stati:
- numerati e caratterizzati 100 alberi
- misurati i diametri a petto d’uomo (DPU a 1.3 m) e l'altezza dei fusti fino alla base dell’inserzione dei rami
- classificati gli alberi suddividendoli in tre classi di altezza (piccoli, medi, lunghi) in base a un esame visivo e in tre classi di qualità dei fusti (scadente, media, buona)
- costituiti assortimenti fittizi del legname dei fusti in base alle loro lunghezze e relativa classe di valore - partendo dalla base del fusto (ad esempio 3 m lineari per un valore medio di CHF 600,-/m3 e altri 7 m a CHF 10,-/ml).
- rilevate le caratteristiche individuali significative, come ad esempio una biforcazione presente a 4 m di altezza oppure dei marciumi per una lunghezza complessiva di 1 m, ecc., indicazioni che sono state annotate nel protocollo di registrazione.
Dopo l'abbattimento, sui tronchi a terra sono stati:
- classificati i tronchi, suddividendoli in assortimenti le cui dimensioni sono state misurate secondo le regole in vigore nel commercio del legname. Dei 175 alberi rilevati in piedi, solo 100 fusti hanno potuto essere identificati chiaramente.
- per ampliare il set di dati, sono stati misurati ulteriori 57 tronchi scelti tra quelli abbattuti. Questi tronchi sono stati successivamente attribuiti a una specifica classe di altezza e di qualità.
(Per i risultati s’invita il lettore a fare riferimento alla pubblicazione originale).
Prezzi utilizzati come base per la valutazione del valore
Secondo gli autori, a livello svizzero il legno di tasso viene apparentemente messo in vendita regolarmente solamente da due imprese forestali del Cantone di Zurigo. I prezzi utilizzati in questo ambito si basano pertanto sulle vendite operate da queste imprese forestali.
Assortimenti | Prezzi |
Dimensioni ridotte tra 7 cm e 20 cm di diametro per paleria, tutori e supporti per pergole ecc. a seconda della qualità | CHF 10.- fino a CHF 20.- per ml (metro lineare) |
Legno per produrre archi (elementi grezzi per archi e per frecce) a seconda del diametro | CHF 50.- fino a CHF 100.- per ml |
Tronchi da opera/tondame da sega a partire da circa 20 cm di diametro, idonei per lavori di tornitura, intaglio e falegnameria (la tabella 2 fornisce informazioni sulle caratteristiche e sui relativi requisiti qualitativi) | CHF 400.- fino a CHF 800.- per m3 |
Tariffe per il calcolo del volume di legname
I dati rilevati sui 157 tronchi misurati a terra hanno permesso di calcolare una tariffa per determinare il volume del legname degli alberi di tasso (vedi Fig. 3), tariffa che può essere adottata, perlomeno nella regione dell'Albis per stazioni buone, medie e povere.
Tariffa del valore basata su rilevamenti di alberi in piedi
A questo scopo, le caratteristiche “classe di altezza” e “classe di qualità” sono state combinate (Tab. 2) e sostituite dalle classificazioni di qualità riportate nella tabella 3:
Combinazione di classe di altezza e classe di qualità | Classe di altezza | Classe di qualità |
Buona (G=gut) | lunga | buona |
lunga | media | |
media | buona | |
Scadente (S=schlecht) | lunga | scadente |
media | media | |
media | scadente | |
corta | buona | |
corta | media | |
corta | scadente |
Classe di qualità Buona (G) | Classe di qualità Scadente (S) |
alberi che NON possiedono le proprietà o i difetti elencati per alberi di classe «scadente» lievi danni fino a 50 cm di lunghezza curvatura leggera tollerata pochi nodi grossolani leggera solcatura/ondulatura del fusto fusti con biforcazioni o cimali plurimi con parti della chioma utilizzabili | cancri marciumi o attacchi di funghi gravi lesioni a parti del fusto curvature, specie alla base del fusto forte nodosità forte solcatura/ondulatura del fusto forte conicità forte torsione della fibratura |
Per quanto riguarda la valutazione di alberi ancora in piedi, sono stati stimati gli assortimenti legnosi realizzabili e la loro lunghezza corrispondente. Gli autori hanno in seguito calcolato il volume dei tronchi abbattuti. Dai volumi e dai prezzi per assortimento è stato possibile calcolare il valore dell'intero albero ancora in piedi. Sulla base della classificazione secondo criteri qualitativi (Tab. 3), è stata elaborata la tariffa per valutare il valore degli alberi di tasso, come indicato nella Figura 3. Esiste una correlazione tra il valore del legname di un albero e il suo DPU. Il valore degli alberi valutati come "buoni" aumenta più rapidamente con l'aumentare del DPU, rispetto a quello degli esemplari valutati come "scadenti".
Confronto tra i rilevamenti eseguiti sugli alberi in piedi e le misurazioni eseguite su tronchi a terra
L'indagine ha dimostrato che la valutazione del valore eseguita su alberi in piedi concorda bene con il valore del legno determinato dopo l’abbattimento, rilevato sui tronchi a terra. La tariffa che stima il valore del legname di alberi di tasso in piedi è quindi uno strumento valido per determinare il valore del tasso (per maggiori dettagli, si faccia riferimento alla pubblicazione originale).
Potenziale di danno
Danni da brucatura e da scortecciatura
Nel Cantone di Zurigo, gli alberi di tasso dovevano essere protetti contro ai danni da scortecciatura provocati dai caprioli, fino a un'altezza di 1,3 metri. Con l’arrivo e l’insediamento del cervo nobile, invece, i tassi devono essere protetti contro i danni da brucatura fino a un'altezza di almeno 2 m, con protezioni supplementari contro i danni da scortecciatura, che spesso compromettono i fusti degli alberi in modo irreversibile e letale. Questo cambiamento solleva la questione di come proteggere efficacemente i fusti legnosi dei tassi. Come recenti rilevamenti mostrano, i danni da scortecciatura si osservano fino a un DPU di circa 35 cm. Anche alberi con diametri maggiori possono subire danni ai loro contrafforti radicali.
Gli alberi di tasso presenti in Svizzera crescono da 1 a 2 mm di diametro all'anno, a seconda del loro diametro. Un tasso impiega quindi cinque anni per accrescere il proprio diametro di 1 cm. Gli esemplari di tasso che presentano un DPU di 35 cm, hanno quindi in genere un'età che è compresa tra i 160 e i 180 anni.
I danni causati dallo scortecciamento rilevati sugli alberi di tasso presenti sulla catena montuosa dell'Albis indicano che sono in particolare gli alberi più deboli quelli più gravemente attaccati e che subiscono danni totali. Al contrario, gli alberi con corteccia ruvida, che possiedono numerose gemme avventizie (riconoscibili dai piccoli infossamenti scuri) oppure che hanno una forte solcatura o ondulatura del fusto (n.d.t. termine liberamente tradotto dal tedesco “Spannrückigkeit” che indica una sequenza di depressioni e rilievi nelle sezioni longitudinali dei fusti legnosi) sono meno soggetti ai danni da scortecciatura.
Effetti dei danni da scortecciatura
- Se il danno occupa una porzione inferiore al 10% della circonferenza del fusto, è lecito attendersi una completa cicatrizzazione durante gli anni a venire. Le conseguenze effettive di tali danni da scortecciatura sulla qualità del legno sono pertanto difficili da valutare.
- Se il 10-20% della circonferenza del tronco è stato scortecciato, si rinuncia a un indennizzo poiché è probabile che le lesioni vengano rimarginate.
- Nel caso di danni da scortecciatura più estesi, è presumibile che il fusto subisca dei danni a lungo termine: l'alburno rischia infatti di deperire, venendo poi aggredito da funghi che decompongono il legno. Sull’arco di decenni, la parte più bassa e preziosa dei fusti viene così completamente svalutata.
- Sulla catena dell’Albis, lo scortecciamento sui tassi per una porzione della circonferenza del tronco maggiore al 60-70% (v. foto 7), ha condotto a breve o a medio termine alla morte degli alberi danneggiati.
- Eventi, peraltro piuttosto atipici, di scortecciamento durante la stagione estiva possono essere particolarmente nocivi per i tassi.
Un vademecum per la stima dei danni da scortecciamento
Il prontuario realizzato in questo ambito fa riferimento e si allinea alle direttive elaborate dalla Federazione svizzera di arboricoltura in materia di valutazione dei danni agli alberi. Esso tiene pertanto conto della sentenza del Tribunale federale del 2001 in materia di risarcimento dei danni agli alberi.
Per quantificare un danno concreto da scortecciatura agli alberi di tasso, si devono dapprima raccogliere i costi per i provvedimenti di sostituzione - incluso il supplemento per il relativo rischio (vedi tab. 4). Questo valore corrisponde a un risarcimento per una perdita totale, cioè quello derivante dalla morte di un tasso a causa del danno da scortecciatura.
Provvedimenti per la sostituzione di un tasso | Costi |
Acquisto e piantagione | 60 CHF |
Protezioni contro la brucatura e la battitura (corna) | 170 CHF |
Nessuna misura di protezione necessaria contro la scortecciatura fino a ca. 8 cm di diametro |
|
Prima recinzione contro la scortecciatura a partire da ca. 8 cm di diametro | 40 CHF |
Nuove recinzioni contro la scortecciatura ogni 10 anni o risp. ogni 2 cm di crescita del DPU | 30 CHF |
Trasporti per ogni recinzione realizzata | Da stimare in funzione della situazione locale |
Supplemento per il rischio | 20% dei costi assunti fino ad oggi |
È piuttosto raro che i tassi siano scortecciati lungo l’intera circonferenza del fusto (cfr. foto 7). Nella maggioranza dei casi, si tratta piuttosto di danni da scortecciatura parziali. Per prendere in considerazione questo danno da scortecciatura parziale, la procedura prevista dalle direttive per il calcolo dei danni agli alberi (VSSG e BSB 2018; 7° ed.) viene adattata nel modo seguente:
- Si determina la larghezza della lesione, che risulta dall'ampiezza della ferita attualmente provocata dall’azione di scortecciatura visibile sul fusto. Nel caso di più ferite, le loro larghezze vengono sommate, in modo che le zone danneggiate che sono sovrapposte le une alle altre vengano contate una sola volta.
- Questa larghezza della lesione viene messa in relazione alla circonferenza del tronco all'altezza corrispondente alle ferite e moltiplicata per 100. Questo valore corrisponde quindi alla percentuale della circonferenza del tronco che è stata danneggiata dei cervi.
- A questa proporzione del danno al legno viene assegnata una entità del danno che esprime, in termini percentuali, la relazione rispetto a una ipotetica perdita totale. Secondo le direttive per il calcolo dei danni, questa proporzione dipende dalla suscettibilità di una determinata specie di albero all’interruzione del flusso della linfa. Il tasso è classificato in questo ambito come una specie arborea tollerante (direttive VSSG e BSG 2018). Per questo motivo al tasso viene assegnata un'entità del danno inferiore rispetto a quella di specie arboree sensibili.
Gli autori sono dell'opinione che una classificazione più grossolana (Tab. 5) corrisponda meglio alle circostanze che si riscontrano in caso di danni da scortecciatura su larga scala. Se la larghezza del danno può essere determinata in modo più preciso, i valori corrispondenti all'entità dei danni possono essere interpolati.
Larghezza totale del danno in relazione alla circonferenza del fusto | Entità del danno in % |
inferiore a 1/5 | nessun danno (cicatrizzazione) |
da 1/5 a 1/3 | 25 |
da 1/3 a 1/2 | 50 |
da 1/2 a 2/3 | 85 |
maggiore a 2/3 | 100 |
Per determinare il danno finanziario di un albero di tasso che ha subìto danni da scortecciatura, si sommano i costi accumulati connessi con i vari provvedimenti di sostituzione, più il supplemento di rischio. Poi si determina l'entità del danno in base all'ampiezza delle lesioni provocate dalla scortecciatura. Moltiplicando questi due valori si ottiene il danno finanziario causato dalla scortecciatura che i cervi hanno provocato su questo specifico albero. L'ammontare di questo danno finanziario costituisce quindi una base per una richiesta di risarcimento fondata su elementi oggettivi e professionali.
Per ulteriori dettagli e due esempi concreti di calcolo, è possibile consultare l'articolo originale!
Conclusioni
Gli autori hanno elaborato una tariffa per il calcolo del volume e del valore del legname per gli alberi di tasso. Questa permette di determinare il volume del legname di un tasso ancora in piedi e il suo valore monetario in funzione del suo DPU. Questo metodo per determinare il valore del tasso si fonda su un'ampia indagine eseguita nei boschi dell'Albis e non era finora disponibile nella bibliografia specialistica.
Il valore del legno di un tasso esprime comunque unicamente il suo "valore materiale". Il valore reale di un albero vivo che è germogliato e cresciuto durante decenni e che potrebbe continuare a crescere ancora per molto tempo è senza dubbio molto più alto rispetto al valore del legname del suo fusto abbattuto e segato in tronchi.
Il vademecum presentato in questo contesto costituisce un prezioso strumento sussidiario, che può essere utilizzato per stimare in termini finanziari i danni provocati dai cervi agli alberi di tasso.
Il calcolo del danno finanziario è volutamente conservativo. Alcuni aspetti, per esempio i danni da scortecciamento alle radici e ai contrafforti radicali, non sono peraltro inclusi nel calcolo. I costi connessi con i trasporti per i vari provvedimenti di sostituzione possono essere un fattore significativo, a dipendenza delle condizioni del terreno e della viabilità forestale. Essi possono essere stimati solo per casi individuali concreti, sulla base della specifica situazione locale. Pure il ritardo a lungo termine derivante dalla sostituzione degli alberi danneggiati non è stato considerato. In molti casi, il proprietario stesso del bosco non riesce neppure a vivere l’esperienza di vedere i giovani alberelli di tasso ripiantati, diventare alberi maestosi.
I giovani tassi non sono piantati per la loro resa economica. Tale pratica nasce piuttosto da motivazioni legate alla protezione delle specie, alla funzione di consolidamento dei versanti o di protezione contro la caduta di sassi. Poiché in Europa sono sopravvissute solo piccole popolazioni di tasso, i popolamenti della Svizzera, relativamente estesi, hanno una di particolare importanza per la conservazione di questa preziosa specie.
Per queste ragioni, lo scortecciamento e la conseguente distruzione degli alberi di tasso da parte del cervo nobile che si è appena insediato ed è tollerato nei boschi del Cantone di Zurigo non può essere semplicemente accettato. Come minimo, è indispensabile prevedere un indennizzo dei danni per i proprietari delle foreste.
Il presente documento non intende formulare un concetto di politica di compensazione. Esso auspica piuttosto servire quale base per presentare la problematica e la portata finanziaria dei danni da scortecciamento causati dai cervi e mostrare un metodo per calcolare l’entità dei risarcimenti in casi di necessità.
Traduzione: Fulvio Giudici, Sant’Antonino